🎼 ff.62 Come evitare il burnout
Un'alternativa al lavoro d'ufficio "9-5", The Pathless Path
Benvenuti su 🎼ff, futuro fortissimo, uno spartito digitale in continua evoluzione con la musica del futuro.
🤯 Oggi parleremo principalmente di lavoro (e salute mentale):
Il lavoro non è mai stato così centrale nella vita umana
Perché ripetere quello che han fatto i nostri genitori non ha senso
Da McKinsey New York alla libertà a Taiwan: Paul Miller, 32 anni
🔥 ff.62.1 Il lavoro non è mai stato così importante
Con l’interruzione pandemia, che ha rotto abitudini, abbiamo messo in discussione anche il lavoro (e la sua routine), forse capendo l’arbitrarietà di certi paradigmi.
Solo 40% degli americani. Quindi 100 milioni di persone hanno un lavoro che occupa più di 35 ore a settimana. Il lavoratore dipendente “9-to-5” (quando va bene) non è la normalità. Non l’è mai stata. A prevalere, per millenni, la visione del lavoro di Weber: lavorare per mantenere lo standard di vita raggiunto.
Copia-incolla dei genitori. La crescita degli ultimi 70 anni è forse irripetibile. L’intrinseca la crescita del boom economico ha forgiato una vera e propria religione del lavoro (ed abito a Bergamo).
Tutti lavoravano ben volentieri, a fronte di uno standard di vita sempre migliore. Fino ad oggi. Il copia-incolla dei nostri genitori, per motivi sociali, demografici ed economici (🤖 ff.36.4 Siamo già mischiati con l’AI?, i costi della vita meno sostenibili per le nuove generazioni) non sembra più funzionare.
studio → lavoro → matrimonio → casa → figli
🥾 ff.62.2 Uscire dalla via maestra
In The Pathless Path, Paul Miller racconta la sua storia di “fuga” dalla via maestra.
Studia. Prendi bei voti. Ottieni un buon lavoro. Poi, testa bassa e continua ad andare avanti, a chiedere di più, indefinitamente. Questo, il Default Path.
Paul Miller, The Pathless Path
Paul Miller era l’esempio del copia-incolla, tra lauree da urlo e rispettabili salti di carriera (tra GE, McKinsey, Florida, New York). Ma poi, la riflessione:
Tutto andava bene, anzi era in continuo miglioramento. Eppure, ogni mattina la mia motivazione di andare al lavoro diminuiva, in un andamento inverso alla mia crescita di carriera e di stipendio.
32 anni, Taiwan e un matrimonio insperato. Così ha deciso di mollare tutto, abbracciando un futuro incerto tra lavori da freelance occasionali. Si è poi trasferito a Taiwan, dove ha conosciuto sua moglie, anche se ormai si era dato per vecchio, un single senza speranza.
🧾 ff.62.3 Tassare la miseria
Soldi e successo sono l’unico paradigma sopravvissuto alla distruzione valoriale degli ultimi anni.
Misery tax. Questa la tassa che secondo Thomas J. Bevan i lavoratori infelici devono pagare per continuare a lavorare.
Interessante anche il concetto di “arrival fallacy” proposto dal professore di Harvard, Ben-Shahar: l’idea che la prossima promozione, il prossimo aumento, la prossima posizione lavorativa, saranno assolutamente quello che ci renderà davvero felici.
Averne abbastanza: L’aneddoto di Kurt Vonnegut:
🔺 ff.62.4 La piramide che c’è in tutti noi
La società moderna ha perfezionato l’arte di far sentire le persone non necessarie.
Sebastian Junger, Tribù. Ritorno a casa e appartenenza
C’è un problema di scala di valori. La piramide dei bisogni di Maslow ce lo ricorda.
Il concetto di Measured Discomfort discusso da Alex Lieberman è collegato a tutto ciò.
🕹️ ff.62.5 Indipendenza e curiosità
Quale soluzione?
Da un lato maggiore flessibilità di orari e remote-working possono aiutare (freelancers e lavori occasionali son cresciuti dal 10 al 15%, il WSJ racconta che i lavoratori sono più felici, forse perché fumano più marijuana?.
Miller propone la creatività: trovare un’attività piacevole da fare, indipendentemente da tutto. Per lui, la scrittura. L’ha portato a soldi e successo di JK Rowling? No. Ma non è questo il punto.
Miller, scrivendo, trova motivazione e crea connessioni con i suoi lettori. Appartenenza, stima, autorealizzazione. Ecco che torna la piramide di Maslow.
futuro fortissimo è - forse - proprio questo.
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👋 A presto, da micmer
☕ ❤️
mi è piaciuta molto la tua ultima frase.
successo, soldi sono un plus. fare qualcosa che ci piace, che ci fa sentire realizzati, viene prima, almeno per me 😉