Ciao a tutti e benvenuti a ff, futuro fortissimo, dove io, Michele Merelli, faccio una sintesi settimanale delle cose più belle, interessanti, fortissime che ho trovato sull’internet.
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🤖 Oggi parleremo principalmente di robot. E risponderemo anche a queste domande:
Sono il motivo per cui le buste paga hanno ristagnato, rispetto all’aumento di produzione?
Quanti ne impiega Amazon, rispetto a dipendenti umani?
🧹 ff.9.1 Un WALL-E in real life
DeepMind, laboratorio di ricerca inglese sull’intelligenza artificiale connesso con Google, è sempre sul pezzo quando si parla di cose fortissime.
Roomba chi? Qui sotto un video di un robot virtuale in grado di riordinare casa. Vedendo video così sembra che sia un’animazione (anche non troppo ben fatta) di un appendiabiti.
In realtà, quello che vedete è il risultato di movimenti imparati indipendentemente dall’IA studiando l’esperienza umana.
Modellare e creare enti che capiscono aspetti di quotidianità è fondamentale per avere robot funzionali in ogni ambito.


Ed ecco applicato alla vita reale tutto ciò: da qualche mese alcuni di questi prototipi sono stati inseriti nel campus di Google a San Francisco. Qui, aiutano ad esempio nella raccolta differenziata o nelle pulizie.
💱 ff.9.2 I robot ci ruberanno il lavoro?
Un libro che analizza nel dettaglio i trend di automazione e gli impatti sulla società è The rise of the robots di Martin Ford (2015).
Le tesi principali:
Oltre al trend già iniziato nel 20esimo secolo, con l’automatizzazione del lavoro fisico, nel 21esimo secolo anche lavori “alti” saranno automatizzati (vedi medici, ingegneri, traduttori, avvocati)
La concentrazione di valore è, per questo, sempre più accentuata. Le aziende fanno leva su strumenti digitali, più che umani. YouTube aveva 65 dipendenti nell’anno in cui è stata venduta per 2 miliardi di $.
I dati principali a supporto (una selezione):
Per necessità di bilanciamento demografico bisognerebbe aggiungere 100.000 posti di lavoro al mese, nel primo decennio dal 2000 si sono “bruciati” 9 milioni di posti di lavoro.
Il grafico qui sotto, dove si vede una forte divergenza tra produttività e compensazione (tendenzialmente, i robot non ricevono un salario più elevato, se producono di più).
Do i numeri: Nel 2021, negli Stati Uniti sono stati ordinati 29.000 robot, un incremento del 37% rispetto l’anno precedente.
Amazon automatizza: impiega 350.000 robot a fronte di un numero di dipendenti umani 4 volte più grande. Negli ultimi 5 anni il numero di dipendenti umani è cresciuto di un fattore 5.6, il numero di robot di 7.7 volte.
👔 ff.9.3 L’ottimismo vola (con il reddito di cittadinanza)
In realtà, sembra che proprio l’automatizzazione possa aiutare nel ristagno degli stipendi visto sopra.
In parole ricche:
Despite projected automation increasing global GDP, the average living global adult in 2050 is left roughly 1% worse off. Only in Japan - with its high share of high skill workers, very old population, and highly redistributive fiscal system - are all skill groups born after 2027 made better off in the baseline scenario relative to no automation.
[…]
How can nations deal with these challenges? We evaluate two policies - one for developed nations who adopt the technologies, and one for less developed regions that do not. Using the US as an example, we show how a universal basic income (UBI), funded with a combination of debt-financing and a progressive income tax, can make automation into a win-win for all skill and age groups.
🦼 ff.9.4 Robot oltre la disabilità
Una bellissima soluzione potrebbe essere l’esempio di DAWN: un bar giapponese con robot come camerieri. La svolta? Questi robot sono controllati in remoto da persone con problemi di disabilità.
Questo esempio ci ricorda che l’economia non è uno zero-sum game. Possiamo creare sinergie inattese e imprevedibili, grazie ai robot (come dimostra l’ultima ricerca che hai fatto per ricordarti il nome di quel famoso attore).
👋 E con questo è tutto per questa fortissima settimana!
🔜 Nel prossimo ff parleremo di metaverso!
A presto, Michele
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