🎼 ff.27 Un milione di morti COVID (US)
Come testate giornalistiche e autori ricordano il grosso buco lasciato dal COVID
Ciao a tutti e benvenuti a ff, futuro fortissimo, dove io, Michele Merelli, faccio una sintesi settimanale delle cose più belle, interessanti, fortissime che ho trovato sull’internet.
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🦠 Oggi parleremo principalmente di COVID e degli ultimi due anni:
I pixel del New York Times
Lo scroll infinito che accumula morti
Le frasi interrotte del Washington post
worldometer/coronavirus è stato il sito con cui mi svegliavo la mattina. Lo è stato per mesi. Guardavo grafici, provavo ad analizzare trends. Dopo più di due anni, ci sono tornato. Volevo vedere quanto fosse il conto totale di morti. Purtroppo, in continuo crescendo.
Il 16 maggio 2022 gli Stati Uniti hanno riportato la milionesima vittima (almeno tra quelle confermate ufficialmente) per COVID-19. Molti progetti giornalistici hanno provato a dare un nome, un volto, umanità a questo numero che fatichiamo a carpire.
⚈ ff.27.1 I pixel del New York Times
Il New York Times si è mostrato molto sensibile, nel corso degli ultimi anni, al tema della pandemia. Mi colpì il servizio su Bergamo e le morti della prima ondata, con immagini direttamente prese dall’Eco di Bergamo e le sue numerevoli pagine “dei morti”.
Per ricordare il milione di morti, ha cercato di visualizzarli con pixel. Ogni puntino, una vita umana. Abituati ad essere investiti da miliardi di miliardi di pixel ogni giorno, fermarsi su ogni puntino nero (una vita umana!) e dedicargli il tempo necessario è difficilissimo. Ma sembra volerci chiedere questo.
Qui la copertina per i 500.000 morti. Già col tema dei pixel, distribuiti verticalmente per giorni. Mostrando la progressione della pandemia.
Qui invece la divisione per età del milione di morti. 650 mila sopra i 65 anni.
E qui le ondate di pixel. Metà delle morti dopo la creazione dei vaccini (ricordo il tasso di vaccinazione non proprio altissimo negli Stati Uniti: 61% per vaccinazioni complete, che scende al 31% per la terza dose).
La pagina è interattiva e, scrollando, i pixel costruiscono una mappa della distribuzione geografica delle morti.
🖱️ ff.27.2 Scroll e morti
Axios ha creato un’altra bella visualizzazione per contestualizzare le vittime e i numeri della pandemia: scrollando questa pagina, si accumulano i deceduti, come visibile nel grafico nell’angolo.
A gennaio 2021 si sono raggiunti il numero di morti della seconda guerra mondiale (per gli Stati Uniti).
A settembre 2021, i morti della pandemia del 1918 (675 mila). La popolazione americana dal 1918 è triplicata, quindi 1.6 M di morti per COVID porterebbero a una mortalità percentuale simile. A 1M di morti, oggi, non siamo lontani.
💬 ff.27.3 Le frasi interrotte del Washington post
Il Washington Post ha invece presentato un progetto con una serie di frasi interrotte. Non intende mostrare ogni dettaglio del problema, ma ci chiede di fermarci per leggere qualche storia. E’ frustrante. Perché la pagina iniziale si presenta così:
Iniziando a leggere, la frase è troncata a metà. Non sappiamo come termini. Le interruzioni sono forse una delle cose che mentalmente facciamo più fatica a gestire. Il nostro cervello è una macchina di predizioni, cerca sempre di anticipare quello che succederà.
Solo passando col mouse sopra la frase, vediamo come sarebbe stata completata, se la persona in questione non fosse morta. Se la frase della sua vita non fosse stata colonizzata da un virus che si è diffuso in ogni angolo del pianeta.
Questo futuro fortissimo si chiude qui. Con pochi articoli. Nessun futurismo. Solo la richiesta di fermarci un attimo, per ricordare quello che è stato il momento più nefasto del 21esimo secolo. E quali altri problemi potrebbero sorgere, similmente, se non fermiamo curve esponenziali per tempo.
P. S. Parleremo anche di come il COVID-19 abbia stimolato la ricerca e l’avanzamento in campo medico, ma non è questo il momento.
👋 E con questo è tutto per questa fortissima settimana!
🔜 Nel prossimo ff parleremo di come Google si prende cura di noi!
A presto, Michele
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