🎼 ff.21 La magia dell'insalata a domicilio
Perché meravigliarci, soprattutto oggi, della complessità del mondo che ci circonda.
Ciao a tutti e benvenuti a ff, futuro fortissimo, dove io, Michele Merelli, faccio una sintesi settimanale delle cose più belle, interessanti, fortissime che ho trovato sull’internet.
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🥗 Oggi parleremo principalmente della complessità del mondo che ci circonda:
Quanti esseri umani servono, come minimo, per costruire una penna bic?
La globalizzazione è finita con la Evergreen?
Cosa possiamo proteggere la fragile complessità del mondo che ci circonda (dopo l’invasione dell’Ucraina)?
💰 ff.21.1 La magia dell’insalata a domicilio e della bic
Tim Urban è una personcina squisita. Cura il sito Wait But Why (contenitore di concetti profondi comicamente veicolati con grafiche Paint) ed è stato ospite del Lex Fridman Podcast. All’inizio della chiacchierata, si parla della complessità del mondo che ci circonda.
Bic ci ha lasciato le penne? Nessun umano sa costruire una biro, perché nessun umano conosce le tecniche di:
estrazione dei materiali necessari
forgiatura degli stessi
sviluppo della chimica della plastica e dell’inchiostro
progettazione e lo studio
PS: Per estrarre serve una pala, che va costruita e per la chimica della plastica, serve del vetro, il fuoco. Insomma, una serie infinita di altri step… (Elon Musk stima che ci vogliano almeno 1 milione di persone per garantire la complessità della società che ci circonda, almeno per creare una civiltà stabile su Marte)
Però un artista è riuscito a creare un toaster.
Lampadine e insalata. Circa al 20esimo minuto della conversazione, Tim ci chiede di riflettere anche sulla complessità del sistema che, allo schiacciare del tasto della corrente di casa, fa apparire la luce. E’ da vertigini. Come da vertigini è ordinare su Deliveroo l’insalata per pranzo e dopo 10 minuti sentire suonare al campanello, con tanto di salsa greca e avocado coltivato - magari - dall’altra parte del mondo.
Questo progresso tecnologico nasce dall’interazione di tecnologia, società ed educazione del mondo interconnesso (culturalmente e logisticamente) come quello in cui viviamo. O vivevamo?
🚢 ff.21.2 La fine di un’era?
Eppure, sembra che dal 2008 qualche segnale di crisi di questo mondo idilliaco ci sia. O no? Vediamo più nel dettaglio.
Da un lato, la percentuale di GDP globale legata al commercio è in declino. Il picco è stato nel 2008. Già da 10 anni questo numero ha smesso di crescere, tornando a valori del 2000 nel 2020.
Però, però, però. Forse questo numero non è il migliore per quantificare la globalizzazione. Ci sono stati altri trend che hanno ridotto il commercio “fisico”, nonostante le connessioni non siano diminuite affatto.
📡 ff.21.3 O l’inizio di un’altra?
Alcuni aspetti dell’era che è iniziata dopo la crisi finanziaria, caratterizzata da:
Digitalizzazione, social media, sviluppi tecnologici nella comunicazione,
La crescita del settore terziario, quello dei servizi,
La competitività dei robot nel lavoro, che abbassa la differenza tra costo del lavoro nei paesi più sviluppati contro quello che troviamo in Asia,
Il più basso impatto delle risorse sul GDP (dematerializzazione),
Come con automatizzazione, il 3D-printing potrà portare a ulteriore localizzazione della produzione laddove il materiale è estratto.
Gli intangibili. Se hai speso di più in un NFT di scarpe su League of Legend rispetto che allo store Nike del tuo paese, non sei solo. Molto del valore dei brand o dei prodotti che ci circondano è intangibile (legato allo sviluppo di know-how dell’azienda, al marketing, alla formazione, al valore del brand…).
Gli investimenti tra risorse fisiche e intangibili si sono invertiti, negli ultimi 20 anni:
Se volete approfondire maggiormente i trend di globalizzazione, c’è ovviamente uno studio di McKinsey.
🙊 ff.21.4 Altri spunti interessanti
In questa chiacchierata con il Generale Richard Barrons (precedentemente Comandante delle Joint Forces del Regno Unito), Azeem Azhar nel 2019 (!) parlava del futuro della guerra.
Oggi, certe previsioni che emergono in questa chiacchierata sono davvero incredibili. Anche se il focus era anche verso altre tipologie di guerra, vedendo quella “dell’intervento sul campo con milizie” come poco fruttuosa e quasi anacronistica
La guerra è sempre più giocata con l’influenza dei media, del commercio (vedi sanzioni), degli attacchi hacker.
La guerra è sempre più non-umana e a distanza: tecnicamente, si può fare malissimo con razzi intercontinentali, droni e processi automatici. Come nel 2014, con l’intervento stimato in un lasso di tempo tra 3 e 15 minuti.
Le nazioni, ma soprattutto le multinazionali possono esercitare una soft-power non indifferente, facendo leva sul benessere da loro generato (e si stupiva che dopo l’attacco in Crimea gli oligarchi Russi potessero comunque fare shopping a Londra, e godere di tutto il benessere connesso)
E poi, il ritorno al discorso della fragile complessità del mondo che ci circonda:
Trovare cibo sugli scaffali al supermercato è ormai visto come un diritto. No, bisogna educarci alla fragilità del mondo. Non è garantito, dobbiamo fare noi la nostra parte per la sua complessità.
Il benessere deriva sopratutto anche dalle priorità negli investimenti statali (vedi percentuale di GDP per spese militari rispetto). La Germania ha già detto che dal 2% arriverà al 4% del GDP, per la difesa…
Dobbiamo lottare perché certe libertà vengano mantenute. Resilienza personale anche ai social. 100 anni fa, erano chiamati alle armi. Oggi, siamo chiamati ad essere moralmente ed educati!!!
Tosta? Tranquilli: non dovete arrivare ad avere tutte le medaglie del Generale Figliolo.
🔜 Nel prossimo ff parleremo di cibo e di quanto mangiamo!
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