🎼 ff.51 La religione del 21esimo secolo?
Il sottile equilibrio tra Greta, Greenpeace e speranza nel futuro
Benvenuti su 🎼ff, futuro fortissimo, uno spartito digitale in continua evoluzione con la musica del futuro.
🌎 Oggi parleremo principalmente di natura, clima e religione:
La Natura è stata idealizzata?
L’ecologia è la religione del 21esimo secolo?
Investiamo troppo per i cambiamenti climatici?
Importante premessa (prima che vi disiscriviate da questa newsletter).
I cambiamenti climatici ci sono e dobbiamo investire di più per mitigarli.
Ne abbiamo parlato (ad esempio) in 🎼 ff.16 Sossoldi, la transizione ecologica.
💚 ff.51.1 L’affabulazione per il verde
Verde: simbolo di speranza, bucolico, organico, naturale. Calcutta lo vorrebbe “tutto intorno”. Diciamocelo, è anche un po’ facile. Chi d’altronde vorrebbe “del Lampugnano” tutto intorno? Meglio ampi spazi, “sovrumani silenzi e profondissima quiete”.
Anche la scienza è d’accordo. Camminare nel verde aiuta contro la depressione, data la diminuzione di ruminazione mentale o forse perché respiriamo una molecola che abbatte il cortisolo. E la medicina giapponese annovera come cura lo shinrin-yoku, il bagno nel bosco.
Però però però. Mi ha fatto molto riflettere una frase di Le otto montagne. Quando i cittadini incontrano Bruno, l’amico della montagna del protagonista fa notare:
“[…] siete voi di città che la chiamate Natura. È così astratta nella vostra testa che è astratto pure il nome. Noi qui diciamo bosco, pascolo, torrente, roccia, cose che uno può indicare con il dito. Cose che si possono usare. Se non si possono usare, un nome non glielo diamo perché non serve a niente.”
Paolo Cognetti, Le otto montagne
Mi sorge il dubbio, quindi, che nella nostra frenesia digitale/antropica non si stia idealizzando la natura. E, conseguentemente, il tema del cambiamento climatico.
Provo allora a stimolare una riflessione un po’ “fuori dal coro” sul clima, utilizzando numeri e percentuali. Sfumature diverse dall’1/0. Dal tutto o niente. Dal bianco e nero.
🛐 ff.51.2 Ecologia = religione?
Forse, la natura è la religione del 21esimo secolo. Il cambiamento climatico il Dio che ci controlla, e il peccato è quello che proviamo quando mangiamo un bistecca di troppo.
In Dark Green Religion, Bron Taylor (professore di religione e natura all'Università della Florida) prova ad articolare più nel dettaglio il tema.
Riporta il pensiero di un naturalista, John Burroghs, che delinea dei parallelismi importanti tra natura e spiritualità.
Non andiamo in Chiesa tanto frequentemente come i nostri genitori, ma ci immergiamo nel verde molto più di loro, quasi identificando gli alberi come un tempio laico.
John Burroughs, The Gospel Of Nature.
Innalzando a religione l’ecologia, potremmo agire in modo irrazionale, dimenticando la necessità di spirito critico e analisi quantitativa. Vediamo un esempio lampante.
La pace (green) sia con te. Greenpeace, secondo il suo co-fondatore è diventata un mostro ideologico. Nata con l’intento di sensibilizzare sulla caccia di balene e i test nucleari atmosferici, si è trovata a protestare in modo anti-scientifico contro il cloro (delenda Cartago).
🔥 ff.51.3 Sono il tuo sogno eretico
Ho trovato scomodo, ma anche illuminante, un episodio del podcast che più mi intriga, quello di Lex Fridman.
Nelle sue tipiche 4 ore, Lex parla di cambiamenti climatici e del loro impatto socio-economico con Bjørn Lomborg (autore di False Alarm) e Andrew Revkin (21 anni al NYT). Alcune riflessioni emerse:
Contrariamente a quanto si crede, gli eventi “estremi” non sono in aumento, siamo più in grado di monitorarli e colpiscono più persone per l’urbanizzazione di zone critiche (il COVID esemplifica entrambi questi aspetti: test molecolari e aree densamente popolate che amplificano i danni, a parità di rischio).
Abbattere temperature e CO2 non è l’unica soluzione: possiamo usare sistemi di prevenzione e monitoraggio migliori (un terremoto può avere effetti totalmente diversi, a seconda delle precauzioni che si prendono).
Ogni dollaro speso in educazione porta un ritorno di 45x, se investito per combattere malaria e tubercolosi (1.5 milioni di morti all’anno) 42x, per i cambiamenti climatici 10x.
In termini numerici, il cambiamento climatico può portare a una riduzione dello 0.7-2.4 % annuo da qui al 2100 (per US), quindi al massimo parliamo del costo dei contenziosi legali (2.4 % GDP nel 2016).
Ribadisco, il tema del cambiamento climatico è serio e va studiato nel dettaglio (se volete qui un riassunto di 40 pagine del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico).
Invecchiamento della popolazione, dieta, stili di vita, sanità mentale, burocrazia, distribuzione di salari e migrazioni: tutti temi che possono impattare lo sviluppo socio-economico (in positivo o negativo) più che il cambiamento climatico.
L’Olimpo. Se l’analogia con la religione tiene, forse dobbiamo perlomeno passare da un monoteismo naturale a un politeismo sociale, considerando con le dovute proporzioni ogni aspetto della nostra complessa, stimolante e sempre più veloce società.
🎵 Note finali
Prossimamente: una religione mondiale che proibisce di fumare, di muoversi più di 1000 km al mese, di mangiare carne, di bruciare legna.
Nel prossimo 🎼 ff parleremo di città(network)-stato del futuro!
👋 A presto, da micmer
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