Ciao a tutti e benvenuti a ff, futuro fortissimo, dove io, Michele Merelli, faccio una sintesi settimanale delle cose più belle, interessanti, fortissime che ho trovato sull’internet.
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🧠 Oggi parleremo principalmente di intelligenza. E risponderemo anche a queste domande:
Come possiamo misurarla?
Stiamo diventando più “ignoranti”? Google c’entra qualcosa?
Coscienza e intelligenza: due concetti ben diversi?
🐒 ff.12.1 Homo Sapiens vs Neanderthal
Negli ultimi anni, sono state avanzate varie teorie sul perché l’essere umano (homo sapiens) abbia avuto la meglio su suo cugino, l’Homo neanderthalensis.
Neanderthal, più muscoloso e violento, avrebbe dovuto avere la meglio. Eppure, dopo una convivenza di 8000 anni (ripetiamo insieme otto-mila-anni), alla fine Sapiens ha avuto la meglio.
Perché? Un ipotesi, avanzata da Harari in Sapiens, è che il linguaggio e l’esplosione culturale iniziata intorno a 70.000 anni fa abbia portato l’Homo sapiens ad avere un grande vantaggio culturale.
Addomesticati: Per avere un vantaggio culturale, ci vuole una forte società fatta di scambi e di esperienze accumulate di generazione in generazione. E per convivere pacificamente, l’Homo sapiens è forse più Homo puppy (una teoria di “auto-addomesticazione” avanzata da Rutger Bregman in Human kind).
🧠 ff.12.2 Cervelli in fuga
I social ci fanno rimpicciolire il cervello? Forse, ma anche la società! Sembrerebbe che proprio per le forti connessioni sociali di Homo sapiens, la sua capacità cognitiva stia decrescendo negli ultimi 3000 anni. No, non è solo colpa di Google e Instagram.
Secondo gli autori, la spiegazione non è legata al cambio della dieta, alla citata “auto-domesticazione” o un fenomeno legato alla diminuzione della massa corporea, quanto proprio al generarsi di strutture sociali in grado di raccogliere informazioni e generare una conoscenza collettiva.
👁️ ff.12.3 Coscienza e intelligenza
Nel seguente paragrafo, riporterò concetti presi da Being You, A New Science of Consciousness, di Anil Seth. Uno dei migliori libri del 2021 secondo l’Economist, mica patatine.
Dire chi sia intelligente può essere difficile. La probabilità di finire nell’antropocentrismo è alta: la scala e i test che ideiamo per valutare l’intelligenza di altri esseri viventi può essere troppo legata al nostro arbitrario concetto di intelligenza.
Specchio specchio delle mie brame, chi è il più cosciente del reame? Un test che spesso si propone è quello dello specchio. L’idea è che il riconoscimento di se stessi allo specchio è il primo passo verso la creazione di una coscienza. Bene, tra i mammiferi solo alcune grandi scimmie, pochi delfini, balene assassine e una specie di elefanti (pag. 267).
Eppure, le scimmie (che non passano il test) mostrano comportamenti molto “umani”. Vi racconto una storia. In un esperimento, due scimmie venivano premiate per aver riconsegnato un sasso. Alla prima è stato dato un cocomero. L’ha mangiato. Alla seconda della più succulenta uva. Quando alla prima, che aveva assistito alla scena, è stato riproposto il cocomero, questa l’ha buttato con disprezzo (pag. 269/270).
Tutti i mammiferi sono in qualche modo coscienti: Hanno connessioni nervose molto simili a quelle umane e mostrano vari livelli di “coscienza” durante sonno / anestesia / veglia a quelli del Sapiens (pag. 265).
Il motivo di queste similitudini? Secondo Anil Seth la coscienza nasce spontaneamente ogni volta che un agente (o meglio, l’aggregato di neuroni che sono nella buia cassa cranica) deve “costruire un modello sensato” degli input che riceve, per sopravvivere agli stimoli esterni. Il sentire freddo serve per innescare processi fisiologici (e non coscienti) di riscaldamento. Fame e sesso seguono a ruota.
Terminator è fantasia? Per questo motivo i computer non prenderanno coscienza da un giorno con l’altro, perché il silicone non deve adattarsi e “sopravvivere” in modo dinamico, non è vivente, quindi non è cosciente.
In parole ricche:
The beast machine theory grounds experiences of world and self in a biological drive towards physiological integrity – towards staying alive.
[…]
Every cell in your body – in any body – is continually regenerating the conditions necessary for its own integrity over time. The same cannot be said for any current or near-future computer, and would not be true even for a silicon beast machine of the sort I just described.
Anil Seth, Being You: A New Science of Consciousness
👘 ff.12.4 Fra l’altro, siamo davvero così intelligenti?
Che poi, siamo davvero così intelligenti? Ci sono sempre più esempi di come il nostro cervello modifichi la percezione della realtà, cercandone un senso. Vi dice nulla l’immagine qua sotto? I colori sono percepiti in base a come il cervello pensa sia illuminata la scena. Torneremo sui bias e le illusioni ottiche in futuro, fortissimo no?
🚭 ff.12.5 Cervelli in fumo
Vi ho mandato il cervello in fumo? Qui un po’ d’arte a tema con il ff di oggi. Un bellissimo volantino per una band che, con la sua musica, può farvi tornare sulla terra. O farvi del tutto volare.
👋 E con questo è tutto per questa fortissima settimana!
🔜 Nel prossimo ff parleremo di popolazioni e polluzioni!
A presto, Michele
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