Ciao a tutti e benvenuti a ff, futuro fortissimo, dove io, Michele Merelli, faccio una sintesi settimanale delle cose più belle, interessanti, fortissime che ho trovato sull’internet.
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Finanziare è il primo passo per eseguire. Quindi, oggi un futuro fortissimo dove faremo i conti di quanto costerà la transizione ecologica. E cercheremo di capire:
I 700 miliardi investiti nel 2021 (459 nel 2019, 235 nel 2010) quanto sono rispetto agli obiettivi per raggiungere zero emissioni e rimanere nell’aumento di 1.5°C?
Perché l’attuale mercato di compra-vendita di emissioni è inefficiente
Quali saranno le prossime Google o Amazon che ci guideranno verso net-zero?
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ff.
16.1 Tanti trillioni di dollari
McKinsey stima che per raggiungere gli obbiettivi ecologici di COP26 bisogna trovare 9 T$(con T intendo trillions, mille miliardi di dollari = 10^12 $) all’anno di investimenti, che è circa un decimo del GDP globale (100 T$) e 10 volte i finanziamenti in questa direzione raccolti nel 2021.
Il “green-premium” è il prezzo extra da pagare per compensare per le emissioni di CO2 prodotte. Questo contributo è la barra azzurra nel grafico qui sotto. Questi costi sono stimati per il 2030 e si sommano alla barra nera, la stima base per il 2030 (ci saranno migliori efficienze, quindi costi “base” tendenzialmente più bassi - il prezzo odierno è rappresentato dal tratteggio).
Alcuni aspetti che saltano all’occhio:
I green-premium del cemento e dell’acciaio sono rispettivamente il 50 e il 25% (la produzione di questi due materiali ci “costa” il 10% delle emissioni globali).
L’etilene costerà nel 2030 praticamente come oggigiorno. Lo stesso avverrà per la carta, anche se il green-premium è in questo caso più contenuto.
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ff.
16.2 Il costo delle in
f
rastrutture
Sviluppi tecnologici ma anche infrastrutture: Un altro report di Goldman and Sachs su COP26 affronta il tema del costo delle infrastrutture, per contenere l’aumento a “soli” 1.5 °C.
50 T$ da qui al 2050 (fino a 3 T$ in un anno). Questo il contributo per le sole infrastrutture: centrali energetiche di nuova generazione, stazioni di ricarica, adattamenti e manutenzione delle infrastrutture e sistemi di cattura di CO2.
Se analiziamo la suddivisione di investimenti per tipologia (sommando i contributi da qui al 2050) vediamo che 30 T$ serviranno per nuove strutture nelle energie rinnovabili (8 T$ per solare, 13 T$ per eolico onshore/offshore).
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.16.3 Il mercato (nero) della CO2
Per finanziare queste spese, un’idea è tassare l’inquinamento (e quindi far pagare le emissioni come fossero rifiuti fisici, quello che succede con la TARI).
Due fortissimi problemi
Il mercato è tutt’altro che “equo” con prezzi che vanno da 7$/tonnellata (Cina) fino a più di 150$/tonnellata (Svezia). La zona europea si posiziona circa a 75$/tonnellata.
Emissioni “evitate”. Le aziende al momento possono dire “sto inquinando molto meno di quello che potenzialmente potrei fare” e ricevono così crediti di emissione di CO2 che bilanciano le loro emissioni (traditional offsets). Un po’ come se potessi mangiare un hamburger al giorno, dicendo che sto rinunciando ad andare a New York ogni mese...
€50/tonnellata McKinsey auspica almeno questo valore di tassazione sulle emissioni di CO2 per finanziare le spese della transizione.
In parole ricche:
A carbon pricing or emissions trading scheme could create incentives for individual stakeholders to reduce emissions. At a carbon price of €50 per tCO2e, an additional 21 percent of required capital, on top of the 40 percent already in the calculation, could be unlocked through 2050. A carbon price of €100 per tCO2e could unlock another 10 percent, giving more than 80 percent of all capital expenditures, including infrastructure, a standalone investment case. The remainder would require carbon prices of over €100 per tCO2e to create positive investment cases.
How the European Union could achieve net-zero emissions at net-zero cost
La buona notizia: in Europa si è arrivati a 80€/tonnellata in modo abbastanza rapido. Il mondo seguirà?
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.16.4 Quali startup monitorare?
E’ importante anche ottimizzare le tecnologie, e allora vediamo più nel dettaglio qualche start-up e gli investimenti su aziende in forte crescita.
40 miliardi, dei 700 stimati nel 2021, sono stati raccolti da start-up o aziende in forte crescita. L’incremento è stato del 20% ogni quadrimestre, con un aumento 3x rispetto al 2020.
I tre settori principali (mobilità, energia e cibo e acqua) hanno raccolto il 90% dei finanziamenti, le aziende più importanti sono Northvolt, Rivian (mobilità) ed Helion, Commonwealth (fusione nucleare).
Le altre categorie, tra cui la cattura delle emissioni, hanno raccolto meno fondi ma hanno visto un incremento molto maggiore (10x) rispetto al 2020.
👋 E con questo è tutto per questa fortissima settimana!
🔜 Nel prossimo ff parleremo di Strava e sport!
A presto, Michele
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